Diritto e Procedura Civile


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 7986 - pubb. 24/10/2012

Funzione nomofilattica delle Sezioni unite ed efficacia persuasiva delle decisioni; overruling e intangibilità del giudicato

Corte Costituzionale, 12 Ottobre 2012, n. 230. Est. Frigo.


Funzione costituzionale nomofilattica – Decisioni della Cassazione e delle Sezioni Unite – “Tendenziale” uniformazione delle successioni decisioni a quelle di queste ultime – Sussiste – Giudice che intenda discostarsi – “Onere della adeguata motivazione”.

Art. 673 c.p.p. – Revoca di sentenza di condanna per mutamento della giurisprudenza – Overruling – Omessa previsione – Incostituzionalità – Non sussiste.



Il legislatore valorizza anche in ossequio ad esigenze di ordine costituzionale, la funzione nomofilattica della Corte di Cassazione e delle Sezioni unite in particolare postulando, con ciò, che la giurisprudenza successiva si uniformi «tendenzialmente» alle decisioni di queste ultime. L’orientamento espresso dalla decisione delle Sezioni unite “aspira” dunque indubbiamente ad acquisire stabilità e generale seguito: ma si tratta di connotati solo «tendenziali», in quanto basati su una efficacia non cogente, ma di tipo essenzialmente “persuasivo”. Con la conseguenza che, a differenza della legge abrogativa e della declaratoria di illegittimità costituzionale, la nuova decisione dell’organo della nomofilachia resta potenzialmente suscettibile di essere disattesa in qualunque tempo e da qualunque giudice della Repubblica, sia pure con l’onere di adeguata motivazione; mentre le stesse Sezioni unite possono trovarsi a dover rivedere le loro posizioni, anche su impulso delle sezioni singole. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)

Il legislatore omette di prevedere la revoca delle condanne definitive pronunciate in relazione a fatti che, alla stregua di una sopravvenuta diversa decisione dell’organo della nomofilachia, non sono previsti dalla legge come reato, col risultato di consentire trattamenti radicalmente differenziati di autori di fatti analoghi. Il mancato riconoscimento all’overruling giurisprudenziale favorevole della capacità di travolgere il principio di intangibilità della res iudicata, espressivo dell’esigenza di certezza dei rapporti giuridici esauriti, si giustifica nell’attuale sistema di civil law. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)


Massimario, art. 384 c.p.c.


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